L'Accademia di Villa Adriana, la zona più alta e meno conosciuta della Villa è ancor in proprietà privata; grazie alla cortesia dei proprietari ho potuto rilevare e studiare il sito diversi anni fa con l'aiuto dell'architetto Umberto Pavanello.
Per il rilievo abbiamo adoperato il Laser Scanner, tecnologia che all'epoca era appena agli inizi e oggi viene comunemente usata dagli archeologi. Siamo stati i primi ad impiegare il Laser Scanner a Villa Adriana.
Nel Settecento monsignor Giuseppe Alessandro Furietti scavò l'Accademia rinvenendo meravigliose sculture: i Centauri ed il Fauno Rosso, nonché il celebre Mosaico delle Colombe, che oggi sono nei Musei Capitolini di Roma.
Durante i suoi scavi rinvenne frammenti di mosaici, ed ebbe l'idea di adoperarli per fare dei piani per tavoli, lanciando una moda che si diffuse anche in Inghilterra fra i "milord" che all'epoca visitavano l'Italia durante il Grand Tour, il viaggio di formazione culturale dell'aristocrazia dell'epoca.
Uno dei muri moderni del giardino dell'Accademia è decorato da diversi bellissimi frammenti di mosaico antico policromo, rinvenuti in con ogni probabilità nell'Ottocento, epoca degli ultimi scavi di Francesco Bulgarini, che nel 1848 pubblicò un libro sulla Villa. Per fortuna decise di usarli per decorare il muro del giardino.
Abbiamo misurato e fotografato i frammenti constatando che vi erano molti disegni diversi. Avevamo davanti un vero e proprio "puzzle" che abbiamo potuto risolvere grazie a Photoshop. Abbiamo "rettificato" le immagini mettendole in piano, ed accostato vari frammenti. In tal modo abbiamo ricostruito cinque disegni diversi.
Il risultato di questo studio è stato presentato al Convegno Aiscom di Cremona nel 2012 (Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione el Mosaico) e successivamente pubblicato.
Qui mostriamo due diversi disegni.
Il primo ha una serie di quadrati decorati da fiori di varie forme e colori, circondati da rettangoli e quadrati.
Il secondo ha dei grandi cerchi formati da quattro pelte (gli scudi delle Amazzoni) disposte attorno ad un quadrato centrale decorato da altri fiori policromi.
Questi due disegni sono molto rari e trovano pochi confronti nel mondo romano. Ciò significa che, al pari dei mosaici degli Hospitalia – che abbiamo illustrato in un altro articolo su questo blog – sono disegni creati "in esclusiva" per l'imperatore Adriano.
La stessa cosa vale ad esempio per i capitelli: quelli attualmente visibili nel Triclinio imperiale sono modelli unici, creati solo per l'imperatore.
Non abbiamo elementi per attribuire questi mosaici a un preciso ambiente dell'edificio, che non è mai stato scavato in epoca moderna con metodi scientifici.
Abbiamo però la descrizione di Pirro Ligorio che nel Cinquecento scrisse nei suoi Codici manoscritti di aver visto nel portico centrale dell'Accademia un «mosaico in campo bianco, ma in esso finti varii fogliami et fioretti sparso», parole che potrebbero appunto riferirsi al primo di questi mosaici.
Bibliografia: De Franceschini M. "Uno straordinario puzzle musivo
nell'Accademia della Villa Adriana di Tivoli" in Atti XVIII convegno
Aiscom, Cremona 2012, Tivoli 2013, pp. 739-748.