VILLA ADRIANA - LE SCULTURE EGIZIE DEL CANOPO
Nel Settecento una vasta area della Villa Adriana, incluso il Canopo e Roccabruna, divenne di proprietà dei padri Gesuiti; vi fecero degli scavi che come tutti gli scavi antiquari di quell’epoca non sono per nulla documentati.
Furono rinvenute numerose sculture di soggetto egizio in marmo nero o grigio, che secondo quanto riferisce Piranesi si trovavano «nei corridoi che fiancheggiano la valle Canopo».
Papa Benedetto XIV le fece restaurare e le donò ai Musei Capitolini di Roma. In seguito furono trasferite al Vaticano e sistemate nel Museo Gregoriano Egizio dove si trovano ancor oggi. Sono esposte in un allestimento ormai datato proposto dallo studioso francese Grenier nel 1989.
Le sculture sono state restaurate e lucidate, alcune non sono lavorate nella parte posteriore, il che significa che dovevano essere sistemate dentro delle nicchie, e sono inclinate in avanti per essere viste dal basso.
Una bellissima erma bifronte raffigura la dea Iside su un lato ed il toro Apis sull’altro. Lo scultore ha sfruttato la venatura bianca del marmo per realizzare le corna dell’animale, che viste dal lato di Iside hanno l’aspetto di una mezzaluna, che era uno dei simboli della dea.
L’erma è stata sistemata sopra un grande sostegno a forma di fiore di loto, sempre in marmo nero.
Dietro all’erma di Iside sono state disposte tre statue di sacerdotesse della dea, una delle quali sorregge con le mani una tavoletta sulla quale è inciso un piccolo vaso stilizzato con due fiori di loto.
Nelle nicchie laterali della ricostruzione, che riproduce l’antro centrale del Canopo, sono state sistemate altre sculture, fra le quali un sacerdote di Iside che tiene in mano un bastone e un altro con un piccolo vaso che contiene l’acqua sacra.
Il rinvenimento delle sculture di soggetto egizio è considerato una conferma che il Canopo di Villa Adriana possa essere identificato come una citazione della città egizia di Canopo citata dall'Historia Augusta.